October 9, 2024
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Questa storia risale a un ritorno in india dopo una pausa di 20 anni.

Ero stato lontano da questa strana, caotica, incomprensibile e unica città per troppi anni. Qualcosa mi spingeva a tornarci , non per un motivo valido e razionale, bensì per un desiderio inconscio. Il pensiero di passare il tempo sui Gath e nei suoi antichissimi vicoli era ormai fisso nella mia testa. Varanasi mi chiamava.

La voglia di vederne i cambiamenti, strutturali e sociali , stuzzicava la mia fantasia. Ed allora l’idea diventa realta. Biglietto aereo quattro vestiti ed eccomi qui , anni dopo, in una città che mi appare, più caotica , più motorizzata, più popolata, capace comunque, di custodire un fascino antico. Varanasi è come una creatura irresistibile e bellissima , che si trascura per non apparire sfacciatamente ed oltremodo bella.

La storia: Teddy e le Mucche

Ed è qui sui Gath di Varanasi, in un pomeriggio di rilassato bighellonare che incontro Teddy. Sicuramente non è il suo vero nome , ma lui si presenta così. Certo è un nome facile da ricordare per i viaggiatori europei ed è per questo che lo usa. Teddy è un nome che la mente associa ad un orso , ad un orsetto , tenero e amichevole. Avrà pensato anche a questo l’omino nel darsi un nome d’arte, un nome facile da ricordare , tenero e simpatico, un cucciolo.

Il mio nuovo amico è un sādhu, così dice lui. Passa le sue giornate all’Assi Gath fa dentro e fuori dal Maa Ganga and Navdurga Mandir , il tempio che in posizione rialzata offre una vista speciale della riva del Gange.

Da Wikipedia sādhus (sādhus: «un uomo buono o onesto, un santo, saggio)

Sì Teddy è un uomo saggio , libero dal desiderare beni materiali , concentrato e attento al suo essere spirituale. No non pensate a lui come a quei santoni vestiti di arancione , con i capelli arruffati e il tridente in mano. Quelli così si incontrano spesso passeggiando sulle rive del Gange a Varanasi.

Teddy e le Mucche
Teddy e le Mucche

Questi personaggi, i ” finti ” molte volte, non dico sempre, sono delle furbe comparse pronte a farsi fotografare per raccattare qualche rupia. Come i gladiatori che incontri a Roma intorno al colosseo sono dei professionisti della posa. Lui no , lui è vestito con una coperta scozzese, logora e lercia. Il cencio lo cinge sotto le ascelle e lo protegge dal freddo. A volte la sistema, come facciamo noi quando usciamo dalla doccia , la apre e la richiude, mostrando un corpo completamente nudo , un corpo stanco e consumato dal tempo.

Teddy non è vestito d’arancione, la coperta è tutto quello che possiede , mi ricorda linus e la sua. E’ un omino minuto, un uomo che in passato aveva una vita piena. Mi racconta infatti del suo ieri quasi come se parlasse di un altro , del lavoro che aveva, della sua famiglia, dei suoi figli. Senza rimpianti , senza commozione, senza sentimentalismo , con distacco.

Una mattina si è svegliato e ha deciso, è diventato un asceta. Certo dopo aver sistemato tutti gli impegni terreni e materiali , dopo aver portato a termine gli impegni. Dopo tutto questo si può diventare sādhu. Nel terzo periodo della vita, la vecchiaia, ci si prepara spiritualmente al passaggio supremo e qui a Varanasi la preparazione è più facile.

Teddy

Mentre racconta , gira un dito tra i capelli grigi. Ne resta una ciocca tra le mani , li guarda e li butta a terra. Mi dice che sa fare magie, ormai il racconto va oltre la sua storia, il suo passato si fonde con la religione, le sue idee si colorano come in un caleidoscopio. il suo corpo parla e gesticola, ma la sua mente, il suo io è altrove. Parliamo di tutto, il tempo passa veloce ed è già sera. Mi congedo con le mani giunte al petto. Ci scambiamo il numero di telefono. Allontanandomi mi volto e vedo un omino avvolto in una coperta che mi saluta agitando il braccio.

E’ sera

Sono tornato in guesthouse , ho cenato e fatto la doccia. Il buio ormai è calato su Varanasi , a quest’ora le strade si svuotano e i rumori della vita che corre si affievoliscono , latrati di cani in lontananza e campane fanno da sottofondo alla notte. Sono disteso sul letto, squilla il telefono , hello è Teddy. Vieni subito al tempio, la notte è propizia, porta del latte. Perchè il latte ? gli domando. Almeno un litro , not less.

Teddy continua a parlare, lo ascolto , mi spiega che in questa notte e solo in questa di luna piena, con un litro di latte lui mi può far comparire una mucca, grassa e in salute. Gli faccio presente che non saprei dove trovare del latte. Che a quell’ora della notte i negozi sono chiusi. Che con tutta la buona volontà, non mi è davvero possibile. Insiste, la notte è propizia, Sorry Teddy sono troppo lontano e sono stanco morto non riesco a raggiungerti. La conversazione continua per qualche minuto poi cortesemente riesco a salutarlo e mi rimetto a letto.

Ho dovuto mentire, sapevo benissimo dove trovare il latte. Il problema era un altro, è che non sapevo davvero cosa farmene di una mucca. L’indomani all’alba oltretutto avevo il treno per Delhi 🙂

Teddy e le Mucche
Teddy e le Mucche

Negli anni successivi sono tornato più volte a Varanasi, di quel omino magro avvolto in una coperta scozzese non ho più avuto notizie. Ho chiesto al tempio, ci sono stato più volte ma Teddy era scomparso. Mi piace immaginarlo in una notte di luna piena in riva al Gange a trasformare litri di latte in vacche, grasse e in salute.

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