11 November 2025

Calcutta

L’amore difficile per una città immensa

Ogni volta che ci metto piede, mi affascina e mi devasta. È un legame viscerale, fatto di luce e ombra, di meraviglia e stanchezza. Questa immensa città – che non nomino, ma chi la conosce la riconosce – ha su di me un effetto potente e contraddittorio. La sogno, la cerco, la desidero. E poi, appena arrivo, qualcosa in me si spezza.

Perché questa città è dura. Dura negli odori, nei suoni, nella ressa, nelle attese infinite, nel traffico impazzito, nel caldo che non perdona. Dura nei contrasti sociali che ti esplodono davanti agli occhi senza filtri, nella fatica quotidiana che si legge nei volti della gente. Non ti fa sconti. Non ti accoglie con dolcezza. Ti mette alla prova, sempre.

Eppure, c’è qualcosa che mi spinge a tornare. Forse è la sua energia brutale, sincera, mai finta. Forse è la sua bellezza nascosta dietro le crepe, i templi in mezzo ai palazzi, i colori che resistono alla polvere. O forse è quel senso di vita vissuta fino in fondo, senza veli, senza finzioni.

Ogni volta che sono lì, vorrei andarmene il prima possibile. Ma ogni volta che me ne vado, una parte di me rimane.

È una città che ti tiene in ostaggio con i suoi eccessi, che ti ruba l’anima per poi restituirtela a brandelli, arricchita però di qualcosa di inspiegabile. Ed è per questo che so che, prima o poi, ci tornerò di nuovo.

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